Ciao, sono la Dr.ssa Chiara Piccioni, medico ortodontista. In questo articolo affronteremo insieme un argomento importante per la salute orale: la terapia ortodontica. Cos’è, qual è la sua definizione, il suo funzionamento, il suo scopo e i problemi che essa è in grado di risolvere.
Informazioni importanti sulla terapia ortodontica
Definizione
Con il termine “terapia ortodontica” ci si riferisce a una vasta gamma di trattamenti e cure mirati a correggere problemi dentali attraverso l’uso di apparecchi dentali, che possono essere visibili o invisibili. Questi trattamenti mirano a migliorare non solo l’aspetto del sorriso ma anche a prevenire le conseguenze comuni dei disturbi dentali associati a una dentatura non correttamente allineata.
Storia
È interessante sapere che la terapia ortodontica affonda le sue radici in tempi molto antichi anche se, ovviamente, il progresso medico nel campo ortodontico ha portato a sviluppi straordinari nel corso dei secoli.
Pensate che sono state ritrovate mummie con i denti avvolti in bande metalliche che, secondo gli archeologi, rappresentavano strumenti utilizzati per spostare i denti e riallineare il sorriso. Greci, Etruschi e Romani, secondo alcune fonti storiche, svilupparono metodi per correggere la dentatura e le mascelle disallineate, impiegando bande d’oro e altri apparecchi rudimentali. Si ipotizza che già nel 400-300 a.C., Ippocrate e Aristotele cercassero metodi efficaci per rafforzare i denti e risolvere piccoli e grandi problemi ortodontici. Esiste persino un testo scritto da Aulo Cornelio Celso, filosofo e medico romano, che descrive un trattamento sui denti basato sull’uso della semplice pressione delle dita per riallineare i denti.
Tuttavia, solo a partire dal XVIII e XIX secolo si può parlare di ortodonzia vera e propria.
Secondo gli storici, fu il dentista francese Pierre Fauchard, nel 1728, a inventare metodi all’avanguardia per raddrizzare i denti, come spiegato approfonditamente nel suo libro “The Surgeon Dentist” (Il Chirurgo Dentista). All’inizio, venivano utilizzati apparecchi che possono essere considerati precursori di quelli impiegati oggi: il “Bandeau” era un pezzo di ferro a forma di ferro di cavallo utilizzato per espandere l’arco dentale. In seguito, altri dentisti seguirono l’esempio di Fauchard, perfezionando il Bandeau.
Louis Bourdet, dentista del re di Francia e autore del libro “L’arte del dentista”, fu il primo medico a estrarre premolari al fine di evitare il sovraffollamento dentale e migliorare la crescita della mascella. In seguito, molti altri dottori si specializzarono nell’ortodonzia e apportarono miglioramenti agli apparecchi: nel 1819 venne ideato il primo supporto a filo, mentre nel 1843 fu utilizzata per la prima volta la gomma elastica. Nel XX secolo, grazie a Edward Angle, venne sviluppata una prima classificazione dei problemi di occlusione, ancora oggi valida.
![Concept per terapia ortodontica: ortodontista mostra un modello di dentatura correttamente allineata - Dott.ssa Chiara Piccioni](https://chiarapiccioni.it/wp-content/uploads/2023/09/modello-dentatura_chiara-piccioni.jpg)
A cosa serve il trattamento ortodontico?
I trattamenti ortodontici hanno lo scopo di correggere una dentatura che sta crescendo in modo errato o è già cresciuta in modo non corretto. Questo permette di riallineare i denti e migliorare sia la loro funzionalità sia l’aspetto estetico. Gli apparecchi utilizzati sono progettati per risolvere problemi come denti storti, denti affollati, denti superiori che sporgono, chiusura non corretta della mandibola e della mascella, problemi alle articolazioni della bocca, disturbi nella masticazione.
I problemi di malocclusione non riguardano solo l’aspetto estetico, con un sorriso che non soddisfa le aspettative del paziente, ma influiscono anche sulla funzionalità dei denti stessi. Inoltre, possono causare disturbi come mal di testa, vertigini, acufeni, carie, parodontite, ascessi, problemi nella masticazione, disturbi nella pronuncia e persino dolori alla schiena.
Tipologie di apparecchi
A seconda delle necessità del trattamento, il medico valuterà quale tipo di apparecchio è necessario per raddrizzare i denti o risolvere i problemi di malocclusione:
- Apparecchi fissi tradizionali: questi apparecchi consistono in placche metalliche attaccate ai denti e collegate da fili metallici. Possono essere esterni o interni, con le piastrine incollate sulla parete interna o esterna dei denti.
- Apparecchi fissi trasparenti o estetici: si tratta di apparecchi fissi tradizionali con brackets realizzati in resina o ceramica, meno evidenti e visibili. Sono ideali per chi desidera che l’apparecchio sia più discreto.
- Apparecchi mobili: utilizzati per trattamenti ortodontici nel paziente in fase di crescita, questi apparecchi sono costituiti da una parte interna in materiale plastico che aderisce alla superficie interna dei denti e da fili metallici che garantiscono un corretto allineamento. Sono rimovibili e possono essere tolti durante i pasti e la pulizia dei denti.
- Apparecchi invisibili: rappresentano un notevole avanzamento nella terapia ortodontica moderna, offrendo una soluzione discreta e comoda per la correzione dei problemi dentali e ortodontici. Un esempio ben noto di questo tipo di apparecchio è Invisalign®.
![Concept per terapia ortodontica: primo piano di dentatura femminile che indossa Invisalign - Dott.ssa Chiara Piccioni](https://chiarapiccioni.it/wp-content/uploads/2023/09/invisalign-indossato_chiara-piccioni.jpg)
Quali problemi si risolvono con l’apparecchio?
In quali situazioni è necessario ricorrere a un apparecchio, sia esso fisso o mobile? Esistono diversi casi in cui un trattamento ortodontico di questo tipo può essere necessario, tra cui:
- Affollamento dentale: si verifica quando la base ossea non ha spazio sufficiente per ospitare tutti i denti, causando una crescita disallineata. L’apparecchio aiuta a riallineare la dentatura.
- Denti storti: spesso conseguenza dell’affollamento dentale, i denti crescono in modo irregolare, compromettendo non solo l’estetica ma anche la funzionalità e la salute dentale.
- Diastema: si verifica quando gli spazi tra i denti hanno dimensioni maggiori rispetto alla norma, e quindi ci sono spazi vuoti fra i denti. Il trattamento ortodontico serve a spostare i denti per ottenere un sorriso armonioso.
- Morso aperto: questo tipo di malocclusione si manifesta con spazi vuoti tra l’arcata superiore e quella inferiore.
- Morso profondo: si verifica quando gli incisivi superiori coprono in parte o del tutto gli incisivi inferiori.
- Morso inverso: si verifica quando gli incisi inferiori sono in avanti rispetto ai superiori.
- Bruxismo: se il paziente digrigna i denti durante il sonno, può essere utile utilizzare un bite per il bruxismo per evitare dolore e rilassare i muscoli della mandibola.
Durata dei trattamenti
La durata di ciascun trattamento ortodontico varia in base alla gravità della situazione e sarà mia cura fornire una tempistica, tenendo conto della problematica dentale e dei progressi ottenuti durante la terapia. La durata può variare da pochi mesi a diversi anni, con una media di circa 1-2 anni. Dopo il completamento del trattamento, è previsto un periodo di contenzione per mantenere i risultati ottenuti e prevenire il ritorno alla situazione precedente.