Ciao, sono la Dr.ssa Chiara Piccioni, medico ortodontista. In questo articolo esploreremo l’uso del ciuccio nei neonati e la sua possibile connessione con la formazione di denti storti. Quali sono le abitudini dannose per la salute del cavo orale che potrebbero ostacolare una corretta crescita dei denti? Parliamone!
Il ciuccio è un accessorio comune nella prima infanzia. I genitori lo acquistano sperando che il bambino impari a calmarsi da solo, anche se i pediatri ne sconsigliano l’uso nei primi mesi di vita, suggerendo di aspettare almeno le quattro-sei settimane di età prima di proporlo al bebè, poiché potrebbe interferire con l’allattamento al seno. Molte mamme e papà, tuttavia, sono preoccupati dall’utilizzo prolungato del ciuccio, temendo che possa causare la comparsa di denti da latte storti. Esiste davvero una connessione tra l’uso del ciuccio e questo comune problema?
Iniziamo con il dire che esistono cattive abitudini che possono influenzare la corretta crescita dei denti, già a partire dalla più tenera età. Il ciuccio, in primis, così come l’abitudine di alcuni bambini di succhiarsi il pollice, potrebbero aumentare il rischio di una dentatura non allineata e ben posizionata, causando altri disturbi associati al cavo orale. Esploreremo insieme tutto ciò che è necessario sapere per utilizzare correttamente il ciuccio.
![Concept per denti storti da ciuccio - Chiara Piccioni](https://chiarapiccioni.it/wp-content/uploads/2024/02/ciuccio-e-denti-storti_chiara-piccioni.jpg)
Ciuccio e denti da latte storti, c’è davvero relazione?
Secondo gli psicologi dell’infanzia, il ciuccio è un elemento transizionale fondamentale che permette ai bambini di passare dall’allattamento esclusivo al seno o dal biberon alla scoperta di nuovi sapori e consistenze durante lo svezzamento. Inoltre, aiuta i neonati a comprendere una dimensione fino ad allora sconosciuta: il sé. Nei primi mesi, i bambini si identificano come una sorta di “proiezione” dei genitori. Il ciuccio consente loro di capire che esiste un’identità separata, la propria, distinta da quella dei genitori. In questo modo, i bambini iniziano a sperimentare un po’ di indipendenza dalla figura genitoriale di riferimento, pur mantenendo una sorta di “dipendenza” dall’accessorio che li rassicura.
Perché si crede che il ciuccio possa essere legato alla comparsa di denti da latte storti? Il collegamento è legato all’atto della suzione.
Ogni giorno, per diverse ore, il bambino succhia il ciuccio, spesso posizionando la lingua in modo errato, modificando così il palato e spingendo i denti in avanti. Di conseguenza, la dentatura potrebbe assumere una posizione non corretta, con i denti successivi che crescono storti e sporgenti in avanti.
È importante notare che il ciuccio non è l’unica causa di denti storti nei bambini. Una dentatura non posizionata correttamente può essere causata da malocclusioni dentali genetiche, ritardo nella caduta dei denti da latte, crescita anticipata dei denti definitivi senza spazio sufficiente, traumi dovuti a cadute con colpi forti nella zona della bocca, igiene orale inadeguata con formazione di carie o perdita di denti.
Come il ciuccio influenza la bocca del bambino
Tuttavia, il ciuccio non è sempre dannoso per lo sviluppo del palato e dei denti dei bambini ma lo può diventare quando ne viene fatto un uso eccessivo e prolungato nel tempo, quando la frequenza della suzione e l’intensità è eccessiva oppure quando il dispositivo non è idoneo all’età del bambino. Inoltre, la predisposizione genetica gioca un ruolo fondamentale.
L’uso inconsapevole o prolungato del ciuccio può portare a un allungamento dell’arcata superiore, con una crescita dei denti superiori più sporgenti rispetto a quelli inferiori. Di conseguenza, il bambino potrebbe posizionare male la lingua nell’apertura tra le due arcate, generando un disturbo noto in odontoiatria come morso aperto. Le due arcate dentarie potrebbero anche avere difficoltà a chiudersi correttamente, provocando il cosiddetto morso inverso.
Come scegliere il ciuccio
Non tutti i ciucci sono adatti ai bambini: per preservare la salute del cavo orale dei più piccoli, è importante fare attenzione a quelli disponibili sul mercato. La scelta di un ciuccio per garantire una dentizione ottimale richiede cura. Ad esempio, il ciuccio dovrebbe essere sempre più grande del palato del bambino e mai più piccolo, poiché altrimenti il palato potrebbe adattarsi alla misura del ciuccio, restringendosi. I ciucci più grandi, invece, ne aumentano la dimensione, prevenendo una serie di problemi, anche in età adulta.
Anche la forma del ciuccio deve essere selezionata attentamente. Per i neonati, quelli a forma di ciliegina sono i più consigliati, poiché imitano il seno materno e non interferiscono con l’allattamento. Successivamente, è possibile passare a quelli a forma di goccia. È consigliabile optare per materiali naturali e certificati. Per le prime settimane di vita, i pediatri raccomandano ciucci in silicone, utili fino alla comparsa dei primi dentini. Quelli in lattice, invece, sono consigliati a partire dai sei mesi. È importante cambiare il ciuccio frequentemente, poiché è soggetto a rapido deterioramento. Gli esperti in puericultura suggeriscono di farlo almeno ogni due mesi.
Fino a quando tenere il ciuccio
Pur rappresentando una fonte di comfort e gratificazione, i pediatri consigliano di abbandonare l’utilizzo del ciuccio entro i tre anni di età, insieme all’abitudine di succhiarsi il pollice, poiché queste pratiche potrebbero influenzare negativamente la crescita dei denti e del palato, compromettendo la corretta masticazione, la fonetica e la respirazione.
Sono consapevole che cambiare le abitudini confortanti nei bambini non è mai un compito facile. Pertanto, suggerisco di avviare questo processo gradualmente, a partire dai 24 mesi, limitando l’uso del ciuccio a momenti specifici come il sonno o l’ingresso alla scuola materna. È importante gratificare e premiare il bambino ogni volta che riesce a fare a meno del ciuccio, mentre si costruisce una nuova routine che possa tranquillizzarlo.