Ciao, sono la Dr.ssa Chiara Piccioni, medico ortodontista. In questo articolo parleremo del canino incluso. Dopo una breve descrizione di cosa sono i denti denominati canini e a cosa servono, andremo ad analizzare questa particolare condizione, per comprendere come si riconosce e quali sono i trattamenti utili per risolvere il problema della mancata eruzione dei canini definitivi.
Parliamo di denti…
I denti sono organi presenti nella bocca e servono per masticare. Ce ne sono di quattro tipi: ogni tipologia ha la sua forma caratteristica e uno scopo specifico. La dentatura definitiva conta in totale 32 denti, suddivisi equamente tra arcata dentale superiore e arcata dentale inferiore: otto incisivi, quattro canini, otto premolari e dodici molari. Ma cosa sono i canini e a cosa servono?
…e, in particolare, dei canini!
I denti canini sono in tutto quattro. Si trovano accanto ai denti incisivi, due nell’arcata dentaria superiore e due nell’arcata dentaria inferiore: i primi due sono più robusti e appuntiti rispetto a quelli presenti sotto e i decidui compaiono tra i 18 e i 24 mesi di età, mentre i permanenti di solito fanno la loro apparizione tra i 9 e gli 11 anni. La funzione dei denti canini è semplice: strappare, incidere e sminuzzare il cibo, ma anche agevolare i movimenti laterali della mandibola.
Cosa si intende per canino incluso?
La presenza di denti inclusi nelle ossa della mascella o della mandibola rappresenta uno dei disturbi più comuni e significativi nell’ambito dell’ortodonzia. Tra tutti i denti, il canino è particolarmente predisposto all’inclusione dentaria, una condizione in cui, nonostante il completamento del suo sviluppo nell’osso, il dente non emerge correttamente nel cavo orale, risultando assente nonostante la sua eruzione sia già dovuta. I canini mascellari sono i più frequentemente coinvolti in questo fenomeno, seguiti dai denti del giudizio inferiori, dai canini mandibolari, dai denti del giudizio superiori, dai premolari e dagli incisivi superiori.
Cause, sintomi, complicazioni e prevenzione
La mancata comparsa del canino nella sua posizione prevista nel cavo orale può causare diversi problemi, non solo a livello della funzione masticatoria, ma anche nei movimenti della bocca, ostacolando la fluidità dei movimenti laterali della mandibola. Si tratta di complicazioni che non devono essere sottovalutate, in quanto influiscono negativamente sulla corretta funzionalità del cavo orale.
Solitamente, è l’ortodontista a individuare il problema durante una delle visite di routine. Le segnalazioni di un’eventuale anomalia nella posizione del canino includono:
- La persistenza del canino deciduo o da latte nell’arcata oltre i 14-15 anni di età
- L’assenza della bozza canina, l’ispessimento osseo tipico durante l’eruzione del dente, intorno ai 9-10 anni di età.
- La presenza della bozza canina a livello palatale, dove non dovrebbe trovarsi.
- Un palato stretto e affollamento dentario.
- Osservazioni di anomalie nella forma o dimensione degli incisivi.
- Presenza di altre anomalie dentarie, come malposizioni.
![Diagnosi di canino incluso - Chiara Piccioni](https://chiarapiccioni.it/wp-content/uploads/2024/01/canino-incluso-terapia_chiara-piccioni.jpg)
Le cause dell’inclusione dei canini possono variare, essendo attribuibili a fattori congeniti o acquisiti. Tra le più comuni vi sono il palato stretto, caratterizzato da dimensioni ridotte che non favoriscono l’eruzione del dente a causa della mancanza di spazio, e il morso inverso, una specifica forma di malocclusione che genera un disallineamento tra le arcate dentali superiore e inferiore, con conseguenti difficoltà nella masticazione e impatti sia funzionali che estetici.
La diagnosi avviene dopo visita ortodontica e anche in seguito a indagini radiologiche: il medico potrebbe consigliare una panoramica dentaria, un esame del telecranio latero-laterale e postero laterale e altre indagini, come ad esempio una Tc in 3D.
Prevenzione del canino incluso
Le visite regolari dall’ortodontista, fin dalla più giovane età, assumono un ruolo cruciale nella prevenzione di vari problemi e nella diagnosi precoce dell’inclusione dei canini. È essenziale agire tempestivamente poiché l’assenza dei denti canini compromette la simmetria del sorriso, altera la conformazione del viso, limita la corretta masticazione, impedisce la fluidità dei movimenti laterali della mandibola (guida canina) e riduce il sostegno per le labbra. Inoltre, i canini inclusi possono causare danni ai denti circostanti.
Come intervenire in caso di canino incluso
La scelta terapeutica migliore riguarda l’utilizzo di strumenti che possano riposizionare in arcata il dente incluso, visto che il corretto sviluppo di questa tipologia di denti è fondamentale non solamente per un fattore estetico, ma anche per una perfetta occlusione e funzionalità della dentatura.
La terapia ortodontica migliore si può iniziare già durante l’infanzia, con apparecchi utili ad allargare il palato ed espandere le arcate dentali. In questo modo si cerca di favorire l’eruzione spontanea del dente incluso. In adolescenza, si può pensare di estrarre il canino da latte e incidere la gengiva, per agevolare l’uscita del canino definitivo. Utile anche dopo questo trattamento una terapia ortodontica con apparecchio fisso. Lo scopo è quello di riallineare in modo corretto tutti i denti.
Le visite di controllo e di routine dall’ortodontista rimangono l’arma migliore per prevenire, curare e diagnosticare in tempo eventuali anomalie che si possono trattare. Meglio se precocemente.
Ovviamente se si interviene durante l’infanzia e l’adolescenza le speranze di ottenere i risultati migliori sono maggiori. Si può anche agire in età adulta, ma il trattamento potrebbe complicarsi, dal momento che potrebbe essere troppo tardi per trovare lo spazio giusto per l’eruzione e il posizionamento adeguato del canino. Ogni caso va valutato in modo preciso, per trovare la soluzione migliore.